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20 settembre 2012

Come coltivare il Chrysalidocarpus lutescens (Dypsis lutescens - Areca)

Areca (Chrysalidocarpus lutescens / Dypsis lutescens).

CLASSIFICAZIONE
Regno: Plantae (Piante)
Sottoregno: 
Tracheobionta (Piante vascolari)
Superdivisione: 
Spermatophyta (Piante con semi)
Divisione: 
Magnoliophyta (Piante con fiori)
Classe: 
Liliopsida (Monocotiledoni)
Sottoclasse: 
Arecidae
Ordine: 
Arecales
Famiglia: 
Arecaceae
Genere: 
Dypsis
Specie: Dypsis Lutescens

La cosiddetta Areca (Chrysalidocarpus lutescens, oppure Dypsis lutescens), palma perenne della famiglia delle Arecaceae, è una pianta bella da vedere e abbastanza facile da coltivare. Il nome comune Areca può essere ingannevole, perché è tratto da quello della sua famiglia botanica e può riferirsi anche ad altre specie di palme (per facilità e brevità lo userò comunque nel post). In inglese questa pianta è conosciuta anche come Butterfly Palm [Palma Farfalla], Yellow Butterfly Palm [Palma Farfalla Gialla], o con altri nomi.

In onore alla confusione che spesso regna nell'informazione botanica la si può trovare originaria, a seconda della fonte, di Porto Rico, Malesia, Madagascar, Filippine, eccetera. A voi comunque basti sapere che è una pianta tropicale e che perciò va trattata di conseguenza.

Le sue foglie sono lanceolate,  e crescono a gruppi su steli sottili da cui si dipartono a due a due in direzioni opposte. Queste foglie multiple nascono attaccate, come fossero una unica entità che poi si divide man mano che cresce, quindi se vedete foglie unite lungo i bordi non staccatele perché lo faranno da sole. In vaso un'Areca può raggiungere un'altezza massima di 2 metri, anche se in realtà è molto difficile che succeda. In natura produce fiori, mentre in cattività la fioritura è un caso molto raro.

Vediamo ora schematicamente come si coltiva un Chrysalidocarpus lutescens.

  • TERRENO: del normale terriccio universale andrà benissimo, tenendo sempre conto di un corretto drenaggio.
  • ESPOSIZIONE: è una pianta che non gradisce il sole diretto, quindi va tenuta in posizione ombreggiata ma luminosa (al massimo un paio d'ore di sole al mattino).
  • TEMPERATURA: è una pianta tropicale, quindi non gradisce il freddo. Perciò d'inverno va tenuta in casa, sempre in posizione luminosa, ma non al sole diretto delle finestre e sempre lontano dai termosifoni.
  • IRRIGAZIONE: gradisce molta acqua ma va evitato il ristagno idrico. Il mio consiglio è quello di irrigare a fondo il substrato e di aspettare che sia completamente asciutto prima di annaffiare di nuovo, specie se usate vasi di plastica. Sarebbe bene umidificare spesso le foglie con spruzzino e acqua demineralizzata.
  • POTATURA: vanno potate solo le foglie secche o molto malandate. Nel caso, consiglio di non eliminare l'intero stelo ma di tagliare solo il gruppo fogliare, nel punto di congiunzione con lo stesso stelo.
  • CONCIMAZIONE: al solito, non uso concimi o fertilizzanti chimici. Solo acqua.
  • RINVASO: si consiglia di rinvasare ogni 2-3 anni, oppure quando vedete che la pianta è diventata troppo grande rispetto al vaso che la ospita.
  • MALATTIE E PARASSITI: in teoria è attaccabile da cocciniglie, ruggine e altri vari microrganismi ed insetti. Questo pericolo è, come sempre, molto grande in giardino e più contenuto in appartamento o balcone. In realtà se usate le solite accortezze igieniche (pulizia e disinfezione di vasi e attrezzi) il rischio maggiore è dato dall'acqua stagnante che può dare luogo a sofferenza fisiologica della pianta e a proliferazioni di funghi. 
  • MOLTIPLICAZIONE: può avvenire per seme, o per divisione dei cespi come nel caso dello spatifillo.

    Steli e basi dei gruppi fogliari.

    Sembra che a questa pianta non piaccia il contatto: quindi se la toccate spesso, o la sfiorate nel passarle vicino, le foglie rallenteranno la propria crescita. A questo proposito, se tenete un'Areca fissa vicino ad un muro, potete notare come la parte adiacente al muro stesso risulti appiattita rispetto al resto della chioma che invece resta tondeggiante. In questi casi si consiglia di ruotare periodicamente il vaso per mantenere regolare la forma della chioma, anche se puntualizzo ancora una volta che le piante in natura sono fatte per stare ferme e spostarle continuamente può essere stressante per loro ed il loro sviluppo.

    Concludiamo con un'interessante curiosità: l'Areca avrebbe il potere di filtrare le impurità ambientali. In particolare alcuni studi dimostrerebbero che le sue foglie riescono a trattenere addirittura alcuni idrocarburi, oltre a rilasciare un'elevata umidità che la farebbe agire da umidificatore naturale. Devo anche dire che nonostante alcune mie ricerche non ho trovato traccia di dati ufficiali al riguardo ma solo notizie riportate.